Notule
(A cura di LORENZO
L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE E
NOTIZIE - Anno XVIII – 23 gennaio 2021.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia
del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Coronavirus:
appunti su evidenze ordinarie delle conseguenze di misure insufficienti. Continuiamo le nostre osservazioni
critiche nella speranza che contribuiscano ad accrescere la consapevolezza dei responsabili
delle decisioni e portino alla correzione degli errori.
Permanendo dall’ultima ordinanza
nel regime delle misure sostitutive del lockdown,
martedì 19 gennaio si registrano ancora 10.497 nuovi casi e 604 morti in 24 ore.
Mercoledì 20 gennaio sono cresciuti a 13.571 i nuovi contagi e 524 deceduti. Giovedì
i nuovi positivi sono ancora aumentati: 14.078, mentre i defunti sono stati
521.
Dati direttamente raccolti da noi
da vari servizi ospedalieri indicano che molti nuovi positivi e ricoverati sono
parenti conviventi con persone in isolamento domiciliare fiduciario.
Non si è posto rimedio al problema
delle persone asintomatiche o con pochi sintomi rimandate a casa; lo
evidenziamo dall’inizio della pandemia: i controlli sono scarsi e, in molte
città italiane, mancano del tutto. Gli sporadici controlli a campione scoprono
sempre persone che dovrebbero essere in “isolamento domiciliare” e, invece,
vanno in giro, a volte anche oltre i limiti del comune di residenza, a
diffondere il virus: martedì 19, quando ne sono stati scoperti e denunciati 10,
sulla base di un calcolo approssimativo si è dedotto che una rete di controlli
sistematici quotidiani su tutto il territorio nazionale ne scoprirebbe migliaia
ogni giorno. Da quanti mesi scriviamo che rinviare a casa dei positivi vuol
dire condannare al contagio tutti i conviventi?
Per non rischiare, abitando sotto
lo stesso tetto di affetti da COVID-19, bisognerebbe essere equipaggiati come i
medici in “Area COVID” degli ospedali.
Cinque giorni dopo la morte avvenuta
il primo gennaio di Ivan Busso, un falconiere veneto quarantaduenne in ottima
salute, noto e apprezzato per le sue esibizioni, è morta di COVID-19 anche la
madre, e ora è deceduto anche il padre: una famiglia intera.
Facciamo il caso del Piemonte: le
persone in isolamento domiciliare sono 11.753. Uno studio Arpa Piemonte
volto ad accertare la presenza e la pericolosità del virus nell’aria (airborne
infection) non ha trovato SARS-CoV-2 all’aperto,
mentre ha riscontrato nell’aria delle abitazioni in cui vi sono pazienti in
isolamento domiciliare, come nelle stanze di degenza ospedaliera, tassi di
virus in grado di infettare chi respira senza mascherina pur rimanendo a
distanza dall’ammalato.
Ma, quanti portano la mascherina
in casa? E, soprattutto, non è immaginabile che ciò possa accadere, per
esigenze di fisiologia respiratoria e per le altre esigenze ordinarie, prima
fra tutte quella alimentare. Senza contare che, dormendo in stanze della stessa
casa non aerate e sanificate ogni sera, durante la notte si inala il virus. Studi
ancora in corso dimostrano che il contagio dei conviventi è costante. Quando i
numeri più bassi consentivano il tracciamento in tutta Italia, una verifica preliminare
in Toscana aveva dato esito ad un 100% di tamponi positivi fra conviventi di pazienti
in isolamento domiciliare. Per inciso si rileva che, mentre in Francia una raccomandazione
rivolta al pubblico ricorda di ricambiare almeno tre volte al giorno l’aria
degli ambienti, in Italia sulla questione del ricambio d’aria negli ambienti
circoscritti siamo rimasti inascoltati.
Moltiplicando 11.753 per 3 o 4
conviventi di media, si ha un numero che va da 35.259 a 47.012 potenziali
diffusori del virus. Se si legge nei rapporti quotidiani la percentuale dei sintomatici
rispetto al totale dei positivi ogni giorno scoperti, si ha la misura del
numero enorme di persone prive di sintomi che può trasmettere SARS-CoV-2.
I dati di martedì, che prendiamo per
campione, mostrano al primo posto per nuovi contagi la Sicilia, con 1.641.
Non si può con certezza attribuire
al virtuoso rispetto delle regole da parte dei cittadini e all’efficienza
sanitaria il dato, in contrasto, della regione Toscana che pure di recente era stata
fra le più colpite: solo 241 nuovi casi, esattamente 1400 meno della Sicilia
nelle 24 ore. Il Lazio fa registrare 1.100, l’Emilia Romagna 1034, il Veneto
957, la Lombardia 930, la Puglia 850 e la Campania 641, che pure era stata a
lungo al primo posto per nuovi contagi.
Vogliamo augurarci e sperare che
la riduzione registrata in Toscana e in altre regioni dipenda dal rigore di
comportamenti che possono essere seguiti da tutti, con la rinnovata
consapevolezza che il fine dei piccoli sacrifici di ciascuno è l’evitare la
morte, non solo di chi è indebolito da malattie e senescenza, ma anche di tanti
che sono solo immunologicamente meno fortunati. [BM&L-Italia news, gennaio,
2021].
Sosteniamo
l’obbligatorietà della vaccinazione per il personale sanitario, da estendere
progressivamente ad altre categorie. Il programma di vaccinazione nel
nostro paese dovrà affrontare e superare numerosi problemi, a cominciare dalla
disponibilità di dosi vaccinali da acquistare. In Toscana, ad esempio, è stata
interrotta la somministrazione perché la Pfizer non ha potuto garantire le dosi
promesse. Poi, i criteri adottati per ripartire le dosi disponibili fra le
regioni sono stati contestati: ad esempio, per le dosi di vaccino per gli anziani
si è considerato come parametro il numero di RSA della regione e non il numero
di anziani, col risultato che le regioni del nord, che hanno più RSA di quelle
del sud, hanno ricevuto più vaccini.
Il 5 dicembre abbiamo indicato le
ragioni di una campagna di informazione e formazione a sostegno della
vaccinazione anti-SARS-CoV-2 (v. Note e Notizie 05-12-20 Notule – Per il
vaccino contro SARS-CoV-2 sarà necessaria una campagna di informazione);
in particolare la simulazione di David Paltiel e
colleghi ha dimostrato l’importanza di un’adesione convinta per il successo
della vaccinazione di massa volontaria. Nel frattempo, mentre il quadro
generale è complicato dal mancato rispetto dell’impegno di fornitura
farmaceutica della quantità pattuita di dosi di vaccino, cresce il numero dei decessi
di medici per COVID.
Oggi, a fronte dell’ancora
insufficiente protezione dei medici e di tutto il personale sanitario, con un
lungo e crescente elenco di vittime, riteniamo che si debba al più presto deliberare
l’obbligatorietà della vaccinazione per tutto il personale sanitario. [BM&L-Italia
news, gennaio, 2021].
Le nuove
varianti di SARS-CoV-2 causerebbero un’ecatombe con le attuali misure italiane. Kai Kupferschmidt ha riportato su Science le
preoccupazioni dei virologi: la variante B.1.1.7 isolata nel sudest dell’Inghilterra
ha rapidamente soppiantato le altre varianti, perché bastano tassi bassissimi
di virus nell’aria inspirata per contagiarsi; il tasso di mortalità registrato
dal mese scorso per questa variante è molto più elevato. Anche per questa
ragione la Gran Bretagna è nel suo terzo lockdown.
Si spera che la vaccinazione di massa possa costituire un argine prima che questa
ed altre varianti anche peggiori si diffondano in Italia. [BM&L-Italia, fonte
“Science” website, Jan 5, 3:05 PM, 2021].
Neanche il
fallimento di questa permanente e confusa attuazione di mezze misure induce a
cambiare rotta. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana di
Malattie Infettive e Tropicali, con migliaia di medici e ricercatori di buon
senso, il 9 gennaio 2021, quando si sono registrati di nuovo quasi 20.000 contagiati
e centinaia di morti, ha richiesto che si attuasse finalmente un vero lockdown e che la Azzolina rivedesse l’idea di
riaprire le scuole in una condizione di rischio molto più elevata di quando
erano chiuse e dopo aver visto quanto accaduto a Sederno,
dove una scuola rimasta aperta nel mese di dicembre è diventata un grande
focolaio di infezione (v. dopo).
Massimo Andreoni ha fatto presente
che, se non si rimedia subito, questo stato di cose può compromettere la
campagna vaccinale.
È ormai evidente che, per tener
fede alla sciagurata e imprudente promessa del Presidente del Consiglio di non
fare mai più lockdown – come se si fosse
trattato di una scelta programmatica di politica economica e non di una misura
preventiva imposta dalle contingenze –
si è fatto ricorso a tutte le mezze misure possibili e immaginabili, mai
concepiti come mezzi primariamente diretti alla salvaguardia della vita e della
salute dei cittadini ma solo per evitare il collasso da sovraffollamento del
sistema sanitario e la rivolta sociale delle categorie più penalizzate dalle
ordinanze. Il fallimento di queste misure, a partire dall’algoritmo per definire
il colore delle regioni, adatto alla gestione di problemi politico-economici e
non epidemici, per finire con questi stop and go dei cambi di colore che
sembrano prescindere dai principali indici epidemiologici, dovrebbe finalmente aver
fatto capire che quanto si doveva fare già al termine dell’estate è l’unica
misura in grado di porre un argine alla diffusione del virus e cercare di
ridurre il numero di persone che muoiono ogni giorno; morti alle quali i nostri
politici sembrano essere abituati o del tutto indifferenti. [BM&L-Italia
news, gennaio, 2021].
Focolaio
di infezione da SARS-CoV-2 in una scuola materna in provincia di Milano. Il 30 dicembre è stata comunicata
la chiusura disposta due giorni prima dell’Istituto Gianni Rodari di Sedriano
(Milano), dopo aver accertato l’infezione da SARS-CoV-2 in 18 insegnanti e 21
bambini, entrati in contatto con altri 247 compagni di scuola, mandati a casa
in isolamento fiduciario. Alcuni genitori hanno protestato perché la scuola non
ha comunicato per tempo le positività accertate, lasciando che i bambini andassero
a far visita ai nonni e ad altri parenti anziani. Continuando le analisi sui
tamponi dei bambini in isolamento precauzionale, sono stati scoperti tanti altri
positivi. A nostro avviso, lasciare le scuole aperte in queste condizioni
epidemiologiche è rischioso, e chi se ne è assunta la responsabilità non può
certo invocare la “causa di forza maggiore” delle necessità economiche come nel
caso degli esercizi commerciali. [BM&L-Italia news, gennaio, 2021].
In alcune
scuole con l’aiuto dei medici sono state costituite bolle di indennità. Dopo aver sottoposto a tampone tutto
il personale e tutti gli allievi di una scuola e aver riscontrato la negatività,
dei medici agenti per iniziativa privata d’accordo con i colleghi della ASL hanno
dichiarato la scuola una “bolla indenne da SARS-CoV-2”. Sullo stesso modello,
la madre-medico di una studentessa del Liceo Severi-Correnti di Milano ha promosso
e attuato lo screening dei 1370 studenti, dei professori e di tutto il
personale scolastico, completandolo entro sabato scorso.
Questo è il modo di procedere
corretto: si riapre una scuola quando c’è la certezza dell’assenza del virus, e
si effettuano controlli periodici frequenti perché si possano individuare per
tempo coloro che si contagiano da familiari, sui mezzi di trasporto pubblico o
in altre occasioni di contatto con positivi. [BM&L-Italia news, gennaio,
2021].
La storia
insegna acume e buon senso ma per molti è ancora difficile imparare dalla
storia. Nel mese di marzo ricordavamo che, durante una pestilenza, i bottegai fiorentini
del ’500, seguendo le ipotesi dei medici secondo cui la causa della malattia fosse
un elemento – poi scoperto e descritto come batterio da Pasteur 300 anni dopo –
non visibile a occhio nudo ma trasmissibile col contatto, tenevano a distanza i
clienti e chiedevano loro di deporre le monete dei pagamenti in recipienti
contenenti alcool e aceto.
Ma un secolo dopo a Borgomanero,
in provincia di Novara, si fece di più e di meglio: quando l’epidemia di peste,
che avanzava mietendo al suo passaggio centinaia di migliaia di vittime, giunse
alla periferia del centro abitato, le porte della città furono chiuse e i cittadini
organizzarono l’autonomia commerciale ed economica fino alla fine della
pestilenza, rimanendo indenni. È documentato che tutte le località circostanti
furono colpite, come d’altra parte le città del resto d’Italia, pagando un
altissimo tributo di vittime a un flagello che solo la terapia antibiotica ha
potuto debellare. Borgomanero, oggi nota per aver dato i natali alla scrittrice
e sceneggiatrice Anna Pavignano, per dieci anni compagna di Massimo Troisi, aveva
attuato il primo lockdown documentato della
storia.
L’efficacia assoluta della misura si
deve all’aver seguito il buon senso del criterio preventivo: diagnosticati
dai medici quattro casi provenienti da zone limitrofe, si era provveduto a
rimandare queste persone affette ai luoghi di provenienza prima che portassero
il contagio in città. L’intelligenza degli amministratori aveva dato fiducia ad
una ragionevole ipotesi medica; oggi, che SARS-CoV-2 è un’evidenza che possiamo
fotografare e conoscere nel dettaglio della sequenza nucleotidica del suo RNA
genomico, perché è stato così difficile adottare criteri preventivi? [BM&L-Italia
news, gennaio, 2021].
La discriminazione
sensoriale fine e la curiosità per curare malattie e allungare la vita. La Global Networking Night
(GNN) del 2021, organizzata dall’associazione degli allievi dell’Università di
Harvard a Cambridge (Massachusetts, USA), si è tenuta giovedì 21 gennaio come evento
virtuale in collegamento internet. Sono state discusse alcune scoperte del
laboratorio neurobiologico di Rachel Wilson, dai processi che consentono la discriminazione
acustica dei timbri di un’orchestra (es.: come distinguiamo gli archi dai fiati)
alla capacità della curiosità vissuta di incidere su qualità e durata della vita.
[BM&L-International from “Harvard Alumni”, 2021].
Alberto
Genovese: quando il crimine diventa costume come il consumo di cocaina. Mentre le denunce per stupro
dell’imprenditore di facile.it salgono a sei e i video documentano bestiali
violenze su cinque diverse vittime, gli inquirenti stanno scoprendo una rete di
complicità anche femminili nelle condotte criminali diventate ormai costume di
un giro vastissimo di persone che consuma cocaina. Le modificazioni del DNA
indotte da questo stimolante psicomotorio da noi illustrate già nel 2011 (Note
e Notizie 26-02-11 Destabilizzazione da cocaina del genoma cerebrale; il
nostro articolo è stato ripubblicato anche dall’Istituto Superiore di Sanità,
ISS, sul sito web istituzionale) alterano stabilmente il funzionamento del
sistema a ricompensa cerebrale, la cui segnalazione prevale su quella dei
sistemi prefrontali. Ci siamo occupati di recente del caso di Genovese in un
articolo che dettaglia la distinzione tra criteri psichiatrici e criminologici
nell’analisi di persone e comportamenti, corregge i comuni errori concettuali e
terminologici compiuti nei resoconti giornalistici e fornisce qualche strumento
interpretativo (Note e Notizie 19-12-20 Limiti e natura del patologico in
condotte e crimini). Una nuova acquisizione sulla base cellulare della
dipendenza da cocaina è oggetto di una recensione di questa settimana (Note
e Notizie 23-01-21 Il ruolo dei neuroni prelimbici
negli effetti della cocaina). [BM&L-Italia news, gennaio 2021].
Notule
BM&L-23 gennaio 2021
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